La spalla è un sistema articolare e muscolare molto complesso che, peraltro, è in stretta correlazione sia con il tratto cervicale (già trattato in tema di cure integrate in riabilitazione) che con il tratto dorsale.
Attraverso il cingolo scapolo-toraco-omerale, infatti, la spalla rappresenta un’unità funzionale che lavora simultaneamente alla scapola, al rachide ed al torace. Senza addentrarci in problematiche squisitamente ortopediche sia di tipo traumatologico che chirurgico, si deve osservare che in ambito prettamente riabilitativo la spalla si trova a lavorare bio-meccanicamente in modo svantaggioso, come una vera e propria carrucola che si aziona contro gravità e di cui le corde ed i tiranti sono rappresentate dai gruppi muscolari agonisti ed antagonisti.
Per questo in qualsiasi patologia della spalla avente carattere infiammatorio o post-immobilizzativo, la fisioterapia si basa su delicati equilibri di recupero articolare che devono gradualmente progredire senza però disturbare le componenti articolari e muscolari della spalla pronte, se sovraccaricate, ad infiammarsi limitando l’evoluzione del trattamento riabilitativo.
Inoltre, il peso del braccio, dell’avambraccio e della mano, durante la fase di debolezza della muscolatura operata o sofferente, sottopone la capsula ed i legamenti ad uno stress meccanico in trazione verso il basso, a sua volta causa di dolori. Per questo motivo, come già avviene nelle immobilizzazioni post-traumatiche o post-chirurgiche, anche in corso di trattamento riabilitativo della spalla l’adozione di una tutela di sostegno provvisorio o, a seconda dei casi, anche di un semplice supporto reggi-braccio, consente alle componenti articolari e muscolari il corretto stato di riposo funzionale e di sollievo, prezioso durante il lavoro fisioterapico. Durante il trattamento di lesioni alla spalla è sufficiente utilizzare tutori reperibili in commercio, senza dover ricorrere necessariamente al “su misura”. Ovviamente la scelta va effettuata tenendo conto del singolo caso, in quanto ogni tutore è chiamato a svolgere un’azione specifica: esempi:
- FIG. 1: distorsione della spalla, frattura composta dell’omero, post operatorio delle tenorrafie del capo lungo del bicipite.
- FIG. 2: sostegno posturale dinamico dell’articolazione, braccio plegico, emiplegia, algodistrofia (sindrome spalla-mano), ipotonia di spalla.
- FIG. 3: frattura del trochite omerale, post operatorio, riparazione della cuffia dei rotatori, trattamento di capsulite adesiva dopo mobilizzazione.
La fisioterapia si baserà inizialmente sul recupero passivo ed assistito (su piani d’appoggio e di scarico) dei movimenti, mentre l’attivazione della regione scapolo-toracica contribuirà a tonificare, inizialmente, le componenti muscolari del piano posteriore della spalla, prima di passare alla fase successiva. Questa sarà caratterizzata, a sua volta, da un progressivo rinforzo sia a mezzo di elettro-terapia di stimolazione che di esercizi assistiti ed attivi degli attivatori della spalla anche sui piani laterali ed anteriori. Non mancherà il coinvolgimento della muscolatura del tratto cervicale, dorsale e del torace, utili al recupero definitivo di tutti i movimenti della regione scapolo-omerale, ivi compresi quelli contro gravità.
Ovviamente in questa ultima fase di trattamento riabilitativo si provvederà al progressivo e completo svezzamento da ogni tipo di tutela per il sostegno dell’arto superiore.
Ringraziamo per i contenuti e le tematiche trattate
Dott. Massimo Cerciello, Fisiatra
Dott. Ivan Ricci, Tecnico Ortopedico
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