Le regole generali della tutorizzazione:
Ci sono delle regole fondamentali da cui non si può prescindere affinché un dispositivo medico ortesico funzioni in termini di efficacia e efficienza:
- Qualsiasi dispositivo esoscheletrico deve instaurare uno stretto rapporto anatomico con la parte interessata. Affinché questo avvenga bisogna tener conto delle caratteristiche, fisiche, strutturali e patologiche del paziente. Il dispositivo non deve SCENDERE, SALIRE o RUOTARE e, in fase di progettazione, è fondamentale considerare anche la forza di GRAVITA.
- Bisogna tener conto dei PUNTI PERICOLOSI, ossia punti dove, se esercitata pressione, si può dare luogo a problematiche secondarie di diverse entità.
- Devono essere applicate TRE SPINTE in quanto permettono di correggere, sostenere o contenere una deformità o deviazione. La prima deve essere applicata al centro, medialmente o lateralmente a seconda della necessità, le altre due, opposte alla prima, devono essere applicate quanto più distanti possibili. Se applicassimo una sola spinta questa porterebbe ad una traslazione, due ad una rotazione mentre con tre possiamo ottenere una vera correzione.
- I BRACCI DI LEVA devono essere di lunghezza adeguata: più sono lunghi i bracci di leva minore sarà l’intensità della pressione esercitata in un unico punto e maggiore sarà l’efficacia del dispositivo.
- Se possibile, il tutore deve arrivare a terra così da utilizzare come punto di contro-discesa il terreno, il braccio di leva è sufficientemente lungo ed è possibile distribuire la pressione su una superficie più ampia ed il punto di contro-rotazione diventa la suoletta del tutore che solidarizza con la scarpa.
Spesso, per ovviare a questa problematica, vengono prescritte ginocchiere del commercio che però si possono rivelare inefficaci in quanto non rispettano le regole:
- ruotano intorno all’arto
- non hanno punti di contro discesa perciò tendono a scendere
- hanno bracci di leva troppo corti per poter esercitare un’azione valida sul ginocchio
Ginocchiera in fibra di carbonio con articolazione Quadricentrica
E’ indicata nei casi di instabilità frontale (ginocchio varo/valgo). L’articolazione quadricentrica è denominata così perché permette di replicare le inserzioni dei legamenti crocianti (sia anteriore che posteriore) al fine di assecondare le naturali escursioni articolari in flesso-estensione di ginocchio evitando attriti e frizioni tra parte anatomica e parte meccanica.
Il tutore è progettato su misura, con una valva anteriore sia a livello della coscia (per sfruttare i condili femorali come punto di contro-discesa) che a livello della gamba (per sfruttare la cresta tibiale come punto di contro-rotazione).
L’articolazione quadricentrica è posta in corrispondenza dell’articolazione anatomica del ginocchio.
I MOVIMENTI DEL GINOCCHIO:
Se si osserva la struttura anatomica dell’articolazione del ginocchio emerge che la flesso-estensione avviene con un movimento di rotolamento e scivolamento. Se ci fosse solo rotolamento, il piatto tibiale risulterebbe troppo corto in rapporto allo spostamento dei condili e si arriverebbe alla lussazione posteriore del femore. Il rapporto tra i due movimenti è variabile; a partire dalla estensione massima il condilo comincia la fase di rotolamento alla quale di aggiunge quella di scivolamento che diventa la sola componente negli ultimi gradi di flessione. I due crociati, anteriore e posteriore, favoriscono questi movimenti.
A seguito di queste considerazioni risulta evidente come un’articolazione a 4 punti risulti ottimale per assecondare i naturali movimenti del ginocchio.
CODICI ISO PER LA PRESCRIZONE:
06.12.18.265 x 2 Aggiunta articolazione al ginocchio con flesso-estensione
06.12.18.226 Aggiunta contenitore imbottito per ginocchio
06.12.18.232 Estetizzazione coscia-gamba
06.12.18.280 Dispositivo correzione ginocchio
06.12.18.238 Rivestimento posteriore
06.12.18.328 x 2 Rivestimento delle due aste
06.12.18.211 x14 Riconducibile in quanto il tutore è interamente realizzato in fibra di carbonio
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