Il piede è un organo di senso e di moto in quanto è lo strumento che ci permette, soprattutto in età pediatrica, di scoprire il mondo; è il mezzo che permette di accumulare una serie di conoscenze utili alla gestione dell’equilibrio in un ambiente gravitario.
É fondamentale nei primi 4 anni di vita lasciare il piede libero da scarpe ed evitare interventi terapeutici (fanno eccezione alcuni casi specifici) in quanto in questi anni il piede deve completare la maturazione ontogenetica, paragonata da Paparella Treccia, a quella filogenetica della nostra specie, avvenuta in milioni di anni.
Facendo riferimento agli studi di Paparella e Saulle Ronconi, cioè all’alternarsi di avvolgimento e svolgimento dell’elica podalica, nel piede piatto pediatrico avviene uno svolgimento eccessivo dell’elica, (lo stop arriva troppo tardi), l’astragalo medializza e il calcagno migra lateralmente.
Le problematiche derivanti da questo scorretto appoggio potranno produrre nel tempo importanti conseguenze ascendenti: intra-rotazione tibia-> ginocchio valgizza e si flette leggermente-> intra-rotazione femore-> abduzione anca-> iper-lordosi colonna (compenso dato dalla flessione del ginocchio che crea uno spostamento del baricentro in avanti).
– In un piede senza problematiche (fisiologico) notiamo la notevole sporgenza laterale della base del 5° metatarso (fig. 1).
– Se un piede cede in valgo-pronazione assumerà di conseguenza (fig. 2):
- un atteggiamento abduttorio avampiede
- eversione calcagno
- la base del 5°M si avvicina all’asse longitudinale del piede
– Al contrario un piede supinato tenderà (fig. 3):
- ad un atteggiamento adduttorio dell’avampiede
- Inversione calcagno
- la base del 5°M si allontana dall’asse longitudinale del piede
Raggiunti i 4 quattro anni, se necessario, si può procedere con l’utilizzo di plantari ad azione correttiva.
Il plantare, affinché abbia una vera azione correttiva-educativa, deve avere determinate caratteristiche:
- Rigido all’altezza del retropiede
- Sostegno della volta longitudinale
- Avvolgente il retropiede per contenere le rotazioni del calcagno. (Realizzare le impronte con la pianta del piede in alto utilizzando le schiume o altro. Il concetto è sempre finalizzato ad ottenere un guscio calcaneare sottile ed evidenziare la sporgenza della base 5°M adducendo leggermente il tarso)
- Scarico laterale della base del 5°M indirizzando il mesopiede verso un atteggiamento adduttorio dell’avampiede.
Plantari con queste caratteristiche dovrebbero indirizzare i piedi verso un fisiologico accrescimento.
Fondamentale anche l’utilizzo di calzatura adeguata.
L’ortopedia Mancini, in collaborazione con il dott. Tripodo, ha progettato FLEXI: una scarpa per bambini studiata al fine di garantire stabilità e ottimizzare il lavoro svolto dal plantare.
Questa calzatura è dotata di:
- contrafforti rigidi sottomalleolari
- una mescola che offre rigidità e stabilità sulla parte posteriore della suola
- flessibilità sull’avampiede per consentire l’articolazione delle metatarso-falangee che favorisce lo svolgimento della terza rocker (push off) con il conseguente rinforzo anche dei muscoli cavizzanti
Naturalmente la buona riuscita del trattamento non può essere vicariata solo dall’utilizzo del plantare o della calzatura, altri professionisti sanitari devono guidare il bambino verso la più indicata attività ludico-motoria (es: nuotare con le pinne o esercizi specifici come camminare sulle punte).
Risulta sempre più evidente come l’importanza del team multi disciplinare sia fondamentale nella buona riuscita di un trattamento, ancor di più in età evolutiva.
Ti è piaciuto l’articolo o vuoi porci delle domande? Commenta qui sotto!